Il Trauma relazionale perinatale: l'importanza della co-regolazione nella culla della terapia intensiva (TIN Ospedale di Pescara)
L'articolo "Famiglie al centro nella Terapia intensiva neonatale di Pescara", pubblicato su Corriere Salute, offre uno spaccato fondamentale non solo di un'eccellenza sanitaria, ma anche di un profondo intervento psicologico. Osservata attraverso la lente della psicotraumatologia relazionale, l'esperienza di una nascita prematura rappresenta un potenziale trauma relazionale perinatale sia per il neonato che per i genitori. Questo evento infrange la continuità biologica e psicologica dell'attesa, catapultando la diade e l'intera famiglia in un'esperienza dominata dall'incertezza e dalla paura.
Dal punto di vista del bambino, l'interruzione della gestazione è un passaggio brusco da un ambiente protetto e regolato dal corpo materno a un mondo extra-uterino ipo-stimolante dal punto di vista relazionale e iper-stimolante dal punto di vista medico. Come sottolinea la Dott.ssa Di Valerio, il neonato si trova in un "mondo alieno". Questa condizione di separazione e le procedure mediche invasive, per quanto necessarie, possono attivare massicciamente i sistemi emotivi primari di minaccia, come la PAURA (terrore della frammentazione) e il PANICO/TRISTEZZA (angoscia da separazione), teorizzati da Jaak Panksepp.
L'importanza dei parametri vitali: dalla fisiologia alla psicologia della sicurezza
L'articolo cita esplicitamente come durante la kangaroo therapy "i parametri vitali, la termoregolazione e l’ossigenazione migliorano, la frequenza cardiaca si stabilizza". Dal punto di vista psicotraumatologico, questi non sono meri indicatori fisiologici, ma la manifestazione esterna di un processo interno di co-regolazione emotiva.
Frequenza cardiaca e ossigenazione: Il contatto pelle a pelle con il genitore non è solo calore fisico. Il battito cardiaco calmo e regolare della madre o del padre agisce come un "sintonizzatore" esterno per il sistema nervoso autonomo immaturo del neonato. Questo permette al bambino di "prendere in prestito" la regolazione del genitore, calmando l'iper-attivazione del sistema simpatico (la risposta di "lotta o fuga") e attivando il sistema parasimpatico ventro-vagale, associato alla sicurezza e alla connessione sociale. La stabilizzazione di questi parametri significa che il cervello del bambino sta uscendo dalla modalità di sopravvivenza per entrare in una modalità di quiete e crescita.
Riduzione del pianto: Il pianto è l'espressione diretta del sistema di PANICO/TRISTEZZA. La sua riduzione attraverso il contatto fisico non è una semplice consolazione, ma la risposta a un bisogno biologico fondamentale di vicinanza. In questo atto, il sistema della CURA del genitore incontra e placa il sistema del PANICO del figlio, gettando le basi neurali della fiducia e dell'attaccamento sicuro.
Traiettorie neurali e relazioni future
Queste prime esperienze di co-regolazione sono cruciali per lo sviluppo delle traiettorie neurali. Un bambino che sperimenta ripetutamente che il suo stato di allarme viene compreso e calmato dalla vicinanza di un caregiver, costruisce circuiti neurali che associano la relazione all'esperienza di sicurezza. Questa è il fondamento della regolazione emotiva, ovvero la capacità futura di gestire lo stress e le emozioni intense.
Al contrario, esperienze prolungate di separazione e stress, senza il conforto regolatorio del genitore, possono sensibilizzare i circuiti della paura e dello stress, portando a una potenziale vulnerabilità futura a disturbi legati all'ansia e alla difficoltà nella gestione delle relazioni. La presenza costante dei genitori, come avviene nella TIN di Pescara, non è quindi un "accessorio", ma l'ingrediente attivo che protegge lo sviluppo neurobiologico del bambino e previene l'iscrizione del trauma nei suoi circuiti neurali.
L'iniziativa dell'Ospedale Santo Spirito, valorizzando l'alleanza terapeutica, trasforma la Terapia Intensiva da luogo di potenziale trauma a laboratorio di resilienza, dove il legame genitore-figlio diventa la prima e più potente forma di medicina.
Il percorso che segue una nascita prematura è intenso e può lasciare tracce emotive profonde. Se vi siete riconosciuti in questa esperienza, se sentite che il senso di smarrimento, la paura e la fatica di quei momenti influenzano ancora il vostro presente e la relazione con vostro figlio, non siete soli.
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Il Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) di Pescara e Roma offre un supporto specialistico per elaborare il trauma perinatale e rafforzare il legame genitore-bambino. I nostri professionisti sono a disposizione per integrare l'accompagnamento medico, offrendo uno spazio di ascolto e di intervento per trasformare la ferita in un punto di forza per tutta la famiglia.
Siamo qui per aiutarvi a ritrovare serenità ed equilibrio in questa delicata fase della vita.
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