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Analisi psico-criminologica dell'omicidio di Gemona: L'anomalia criminale della diade suocera-nuora (seconda l

03/08/2025 16:07

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Analisi psico-criminologica dell'omicidio di Gemona: L'anomalia criminale della diade suocera-nuora (seconda lettura).

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Il Caso di Gemona: tre Letture di un omicidio familiare

Le letture del caso qui presentate dal Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) e dall'Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF) intendono offrire una prospettiva di analisi psico-criminologica e non vogliono in alcun modo sostituirsi agli attori istituzionali preposti né interferire con il loro operato. L'elaborazione è il frutto dell'integrazione tra l'analisi qualitativa di oltre sessanta testate giornalistiche, nazionali e locali, e i dati quantitativi prodotti dall'ONOF, i quali sono pubblicamente consultabili sul sito ufficiale dell'Associazione: www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it.

 

Seconda lettura

Analisi psico-criminologica dell'omicidio di Gemona: L'anomalia criminale della diade suocera-nuora (seconda lettura).

 

Introduzione

 

La Lente della Psicologia e della Criminologia

Andare “oltre il dato” è la missione che l’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC) si è data, in particolare attraverso il lavoro del suo Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF) e del Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR). Se la cronaca si ferma alla superficie del crimine, l’analisi psico-criminologica scava in profondità per portare alla luce le dinamiche psicologiche, relazionali e sociali che conducono alla violenza. Il CIPR, in particolare, utilizza la prospettiva della psicotraumatologia relazionale per analizzare come i traumi irrisolti e le interazioni patologiche diventino il terreno fertile per il “collasso relazionale”. Applicare questa lente al caso di Gemona significa indagare la natura dell’alleanza tra le due donne, un patto che sfida le convenzioni e richiede un’interpretazione specialistica per essere compreso.

 

La diade non convenzionale – Un’analisi psico-criminologica

Superata la ricostruzione fattuale, questa sezione si addentra nell’analisi del “perché”, applicando concetti psicologici e criminologici per interpretare le dinamiche uniche che hanno portato al delitto. L’attenzione si concentra sulla natura eccezionale della coppia omicida.

 

2.1 Il Legame suocera-nuora: una simbiosi patologica

Il caso di Gemona è raro in letteratura, si sarebbe strutturata un'inusuale alleanza tra suocera e nuora contro il membro maschile della famiglia. Questa dinamica sovverte il cliché culturale del conflitto tra suocera e nuora, trasformandolo in una coalizione letale. La relazione tra Lorena e Mailyn non sembrerebbe basata sull’antagonismo, ma su una simbiosi profonda e patologica.

 

La dichiarazione di Lorena, “Mailyn è la figlia che non ho mai avuto”, è la chiave di volta psicologica per comprendere questa dinamica. Questa affermazione suggerisce un processo di sostituzione affettiva: il figlio biologico, Alessandro, percepito come problematico e fonte di conflitto, è stato declassato e rimpiazzato nel cuore della madre dalla nuora, idealizzata come la figlia perfetta. La nascita della bambina ha cementato questa nuova costellazione familiare, un nucleo alternativo composto da tre figure femminili: Lorena nel ruolo di matriarca e fornitrice, Mailyn in quello di figlia surrogata e co-genitore, e la neonata come fulcro affettivo e legame indissolubile.

 

In questa prospettiva, l’omicidio di Alessandro assumerebbe una connotazione diversa. Non si tratterebbe semplicemente dell’eliminazione di un individuo problematico, ma di un atto estremo e distorto di “conservazione familiare”. Il piano di Alessandro di trasferirsi in Colombia rappresentava una minaccia mortale per questa triade simbiotica, destinata a essere smembrata. L’omicidio, quindi, diventerebbe la soluzione radicale per preservare lo status quo che le due donne consideravano desiderabile e per impedire la dissoluzione del loro legame. La violenza non è stata un’esplosione di rabbia, ma uno strumento per mantenere intatta la loro struttura relazionale.

 

2.2 Folie à deux o cospirazione calcolata?

Per analizzare la dinamica psicologica tra Lorena e Mailyn, è utile richiamare il concetto di folie à deux, o Disturbo Psicotico Condiviso. Questa rara sindrome psichiatrica si manifesta quando un individuo “primario” (l’induttore), affetto da un disturbo psicotico con deliri, riesce a trasmettere le sue convinzioni deliranti a un individuo “secondario” (l’indotto), solitamente una persona suggestionabile, dipendente e legata all’induttore da una relazione stretta e isolata socialmente. La letteratura criminologica classica identifica queste figure come “incube” (colui che domina e induce) e “succube” (colui che subisce e agisce).

Applicando questo modello al caso di Gemona, emergono notevoli parallelismi strutturali.

 

Argomenti a favore: La relazione tra le due donne sembrerebbe ricalcare il modello dominante-sottomesso. Lorena è la figura dominante, l’”incube”: più anziana, economicamente indipendente, colmodello avrebbe pianificato e giustificato l’atto. Mailyn sarebbe la figura sottomessa, la “succube”: più giovane, immigrata, senza lavoro, psicologicamente fragile a causa della depressione post-partum e quindi vulnerabile alla manipolazione e alla suggestione. La loro relazione, descritta come eccezionalmente stretta, potrebbe essere vista come una forma estrema di interazione complementare, in cui un partner assume una posizione superiore e l’altro una inferiore, piuttosto che una relazione simmetrica basata sull’uguaglianza.

 

Argomenti contro: Nonostante le somiglianze strutturali, mancherebbe un elemento fondamentale per una diagnosi di folie à deux in senso clinico: non vi è alcuna prova che Lorena soffrisse di un disturbo psicotico con deliri strutturati. Il loro movente, per quanto estremo e moralmente aberrante, sembrerebbe ancorato a una minaccia percepita nel mondo reale: l’imminente partenza di Alessandro. Il crimine apparirebbe più come una cospirazione calcolata e razionale (nella sua logica criminale) per risolvere un problema condiviso, piuttosto che il prodotto di una credenza delirante. La meticolosità della pianificazione, l’esecuzione a sangue freddo e l’accurata pulizia della scena del criminse sembrebbero  indicare un alto grado di controllo cognitivo e di aderenza alla realtà, caratteristiche incompatibili con uno stato psicotico acuto.

In conclusione, sebbene la dinamica tra Lorena e Mailyn presenti tratti tipici della folie à deux (dominanza, sottomissione, isolamento relativo e suggestione), è più accurato descriverla come una co-dipendenza patologica sfociata in un’impresa criminale condivisa. Si potrebbe parlare di una folie à deux del movente e dell’intento, piuttosto che di una psicosi clinica. La “follia” non risiederebbe in una percezione distorta della realtà, ma nella convinzione condivisa che l’omicidio fosse una soluzione accettabile e necessaria al loro problema.

 

2.3 L’Omicidio diadico femminile: una rara entità criminologica

Il caso di Gemona rappresenta un’anomalia anche nel contesto più ampio della criminalità femminile. La ricerca criminologica ha stabilito alcuni pattern ricorrenti per le donne che uccidono. Generalmente, agiscono da sole. La vittima è più spesso un partner intimo. Il movente è frequentemente legato a una storia di abusi subiti, configurando il delitto come un atto di autodifesa o liberazione da una situazione di violenza cronica. Il crimine avviene quasi sempre tra le mura domestiche e l’arma utilizzata è spesso un coltello o un altro strumento di uso comune, piuttosto che un’arma da fuoco.

 

Il delitto Venier si discosta da questo modello in punti cruciali. Sebbene sia avvenuto in un contesto domestico e la vittima fosse un familiare stretto, le autrici non hanno agito da sole, ma hanno formato una diade. Il movente primario non sembrerebbe una reazione a un abuso immediato, ma un atto preventivo per scongiurare un evento futuro (la partenza per la Colombia). Soprattutto, la forza motrice era la suocera, non la partner, e l’alleanza tra le due donne è l’elemento più eccezionale.

 

Utilizzando la tipologia classica delle coppie criminali elaborata da Scipio Sighele, la diade Lorena-Mailyn può essere inquadrata nel modello della “coppia familiare”. In questa tipologia, la vita in comune e la stretta familiarità creano le condizioni ideali per lo sviluppo di una suggestione criminale, dove un individuo più forte moralmente o psicologicamente corrompe o influenza un individuo più debole. Tuttavia, la specifica composizione suocera-nuora rimane altamente atipica. Un’analisi di altri casi di cronaca che vedono coinvolte queste due figure familiari mostra quasi invariabilmente un conflitto tra di loro, che porta una a vittimizzare l’altra. Il caso di Gemona, dove le due donne si coalizzano contro un terzo, rappresenta un’inversione di questa tendenza e sottolinea la natura eccezionale del patto omicida che hanno stretto.

 

Conclusione: dall’analisi all’azione

La comprensione di dinamiche così complesse è fondamentale non solo per l’analisi criminologica, ma anche per la prevenzione e l’intervento. Se ti riconosci in situazioni di conflitto familiare acuto, sei un operatore di un Centro Anti Violenza (CAV) o di un Centro per Uomini Autori di Violenza (CUAV), o un professionista legale che necessita di una valutazione specialistica, è cruciale rivolgersi a esperti. Il Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR), con le sue sedi di Pescara e Roma, offre percorsi di consulenza, valutazione psicologica e forense, e training specifico per affrontare il trauma relazionale e la violenza domestica. Contattare il CIPR può essere il primo passo per comprendere, gestire e prevenire l’escalation del conflitto.

 

Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) / Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC) - Analisi psico-criminologica e dati statistici forniti dall'Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF).

Email: aipcitalia@gmail.com

Sito Web: www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it

WhatsApp: 3924401930

 

Fonti e Testate Giornalistiche Analizzate

La stesura del report si basa sull'integrazione di diverse tipologie di fonti, la cui analisi congiunta ha permesso la ricostruzione e l'interpretazione del caso.

 

1. Fonti Giornalistiche (per la ricostruzione dei fatti)

La ricostruzione fattuale è stata elaborata sulla base della copertura mediatica nazionale e locale successiva al 31 luglio 2025. Sebbene il report non citi esplicitamente ogni singola testata, le informazioni sono coerenti con gli articoli e i servizi pubblicati da:

 

Agenzie di Stampa

ANSA: Che ha fornito aggiornamenti costanti e dettagliati sin dalle prime ore, citando fonti qualificate.

 

Televisioni e Testate Nazionali

Rai News 24 e TGR Friuli Venezia Giulia: Che hanno seguito il caso con servizi video, interviste e approfondimenti.

Sky TG24: Che ha fornito una cronologia dettagliata degli eventi e degli interrogatori.

Principali quotidiani nazionali come Corriere della Sera e La Repubblica nelle loro edizioni online e cartacee.

 

2. Fonti Analitiche e Istituzionali (per il contesto)

L'inquadramento statistico e criminologico si fonda sui seguenti documenti e dati:

Report dell'Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari (ONOF), promosso dall'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC), in particolare il comunicato stampa relativo al primo semestre del 2025.

Dati ISTAT sugli omicidi volontari in Italia, utilizzati per tracciare le tendenze pluriennali.

Dati del Ministero dell'Interno (Servizio Analisi Criminale), per il confronto sui dati generali della criminalità.

Rapporti EURES sul fenomeno dell'omicidio in famiglia in Italia.

 

Se preferisci vedere ed ascoltare il reel parlato, clicca sotto.

 

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