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Il dolore come collante nelle relazioni

07/04/2025 17:55

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Il dolore come collante nelle relazioni

Il dolore come collante nelle relazioniLa frase iniziale, "per potersi riempire d'amore bisogna lasciar uscire il dolore", sottolinea un principio fon

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Il dolore come collante nelle relazioni

La frase iniziale, "per potersi riempire d'amore bisogna lasciar uscire il dolore", sottolinea un principio fondamentale della psicologia relazionale: la necessità di elaborare le proprie ferite emotive per costruire relazioni sane. Quando il dolore rimane inespresso o irrisolto, può creare un bisogno inconscio di ricreare dinamiche familiari o relazionali disfunzionali, nella speranza di "risolvere" il passato.

 

Il concetto di "ripetizione del trauma"

Questo fenomeno è noto come "ripetizione del trauma" (Freud, 1920; van der Kolk, 2014). Le persone che hanno subito traumi o esperienze dolorose possono essere attratte da partner che presentano caratteristiche simili ai loro aguzzini o che ripropongono dinamiche familiari disfunzionali. Inconsciamente, cercano di "riscrivere" il passato, sperando di ottenere un esito diverso.

 

La ricerca di familiarità nel dolore

La familiarità, anche se dolorosa, può essere confortante. Le persone possono sentirsi a proprio agio con chi condivide le loro ferite, creando un senso di "comprensione reciproca". Tuttavia, questa dinamica può portare a relazioni tossiche, in cui il dolore si perpetua anziché risolversi.

 

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Contatti dell'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia:

L'associazione offre una vasta gamma di servizi, tra cui:

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Il ruolo dell'inconscio

L'inconscio gioca un ruolo cruciale in questo processo. Le persone possono non essere consapevoli di essere attratte da partner che riflettono il loro dolore. Possono razionalizzare le loro scelte, attribuendole a fattori come la "chimica" o il "destino".

 

L'importanza della consapevolezza

La consapevolezza è il primo passo per spezzare questo ciclo. Riconoscere i propri schemi relazionali e comprendere l'origine del proprio dolore può aiutare a fare scelte più sane. La terapia può essere un valido strumento per acquisire questa consapevolezza e imparare a costruire relazioni basate sull'amore e il rispetto reciproco.

 

Riferimenti bibliografici

AA.VV. (2007), La violenza come riconoscerla, prevenirla e gestirla, A.I.P.C. Editore – Roma. (esaurito);

AA.VV. (2009), Stalking, A.I.P.C. Editore – Roma (esaurito);

AA.VV. (2010), Violenza e Stalking: due facce della stessa medaglia, A.I.P.C. Editore – Roma. (esaurito);

AA.VV. (2011), Rifiuto tossico: stalker e trattamento, prigione o terapia? A.I.P.C. Editore – Roma. (esaurito);

AA.VV. (2012), Rischio morale: Amore un gioco pericoloso, A.I.P.C. Editore – Roma. (esaurito);

AA.VV. (2013), Stalking: Distacco, separazione e abbandono, A.I.P.C. Editore – Roma. (esaurito);

AA.VV. (2015), Il narcisismo perverso dalla famiglia alla coppia, A.I.P.C. Editore – Roma. (esaurito);

AA.VV. (2017), Verso un’eziologia delle relazioni violente. Uno studio clinico, psicodiagnostico e psicofisiologico.  A.I.P.C. Editore – Roma. (esaurito);

AA.VV. (2018), La violenza di genere che non degenera, A.I.P.C. Editore – Roma. (esaurito);

Freud, S. (1920). Al di là del principio di piacere.

Van der Kolk, B. A. (2014). Il corpo accusa il colpo: Mente, corpo e cervello nell'elaborazione del trauma.

 

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