Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia 

CONTATTI

 

E-mail;  aipcitalia@gmail.com

 

Cellulare; +39 392 440 1930

 

Sede; Via Giorgio Baglivi 6, 00161 Roma RM, Italia

 

 

 

 

Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia

 

Benessere e Crescita con Esperti Psicoterapeuti

CONTATTI

Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia

Dall'Eterofatalismo al trauma relazionale: una lettura integrata

29/07/2025 08:07

author

Delitti familiari, ricerca, psicologia, criminologia , omicidio, ricerca, AIPC, violenza, disregolazione emotiva, psicotraumatologia, Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia, neuroscienze, risonanza traumatica interpersonale, psicotraumatologia relazionale, Pescara, roma, Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale, Osservatorio Nazionale Omicidi Familiari, omicidi familiari ,

Dall'Eterofatalismo al trauma relazionale: una lettura integrata

Partecipa al nostro breve sondaggio anonimo: il tuo contributo è essenziale per creare un quadro autentico.

Se ti sei perso alcuni articoli, puoi cliccare sulle parole chiave che trovi sotto il titolo di ogni articolo. Clicca sulla parola che rappresenta il tema che vorresti approfondire. Ricorda che siamo a tua disposizione per qualsiasi informazione.

 

L'articolo "The Trouble With Wanting Men" della scrittrice Jean Garnett fotografa con lucidità un fenomeno culturale sempre più palpabile, che ha preso il nome di eterofatalismo: la profonda stanchezza, frustrazione e rassegnazione che molte donne eterosessuali provano nei confronti delle relazioni con gli uomini. Questo sentimento si manifesta come una sorta di disaffiliazione emotiva dall'eterosessualità stessa, un pessimismo strutturale che nasce da un ciclo apparentemente infinito di delusioni.

 

L'autrice identifica un pattern comportamentale specifico che alimenta questo fatalismo. Al centro non ci sono uomini apertamente ostili, ma spesso "bravi ragazzi" che, pur essendo gentili e sensibili, mostrano una sistematica incapacità di comunicare e impegnarsi. Si ritirano usando l'ansia come scudo ("non posso" invece di "non voglio") e mettono in atto quello che la psicologia definisce il modello "domanda femminile - ritiro maschile": non appena la donna cerca chiarezza, l'uomo si ritrae, paralizzando la comunicazione.

Di fronte a questa ambiguità, le donne si trovano a svolgere un estenuante e invisibile "lavoro ermeneutico", un compito costante di decifrare segnali contraddittori e interpretare silenzi. Questo sforzo porta a un burnout emotivo che rafforza la visione fatalista.

Ma cosa si nasconde sotto la superficie di questo fenomeno culturale? Se lo analizziamo con la lente della psicotraumatologia relazionale, questi comportamenti smettono di essere semplici "cattive abitudini" e si rivelano come la possibile messa in scena di traumi relazionali non risolti.

 

In quest'ottica, il "ritiro maschile" non è più solo un'incapacità, ma una possibile risposta di "freeze" o "flight" (congelamento o fuga). Dal punto di vista neurobiologico, come investigato dagli studi basati sui sette sistemi emotivi primari di Jaak Panksepp, l'intimità può innescare in un individuo con traumi pregressi un'iper-attivazione dei sistemi di minaccia (PAURA, RABBIA) e un blocco dei sistemi prosociali (CURA, GIOCO). L'uomo che dice "non posso" potrebbe essere letteralmente sopraffatto da una risposta di allarme che non riesce a controllare.

 

Allo stesso modo, la donna che svolge il "lavoro ermeneutico" sta mettendo in atto una forma di ipervigilanza, un sintomo classico del trauma, scansionando l'ambiente relazionale alla ricerca di pericoli. La scelta ripetuta di partner non disponibili diventa una coazione a ripetere: il tentativo inconscio e disperato di "riparare" un'antica ferita di attaccamento, cercando di ottenere amore da chi, per le sue stesse ferite, non può darlo.

 

Relazioni, un copione già scritto?

Se hai tra i 18 e i 35 anni, la tua prospettiva sull'Eterofatalismo è fondamentale per capire le dinamiche di coppia di oggi, superando gli stereotipi. Partecipa al nostro breve sondaggio anonimo: il tuo contributo è essenziale per creare un quadro autentico. Clicca sul link: https://forms.gle/ZPdtfAeFt7Qa8pQS9

 

La teoria nella pratica: due casi dal CIPR

Questi schemi sono il pane quotidiano del lavoro clinico al Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR). Vediamo come questa lente illumina due storie emblematiche.

 

Anna e il Copione Familiare

Anna, 35 anni, si rivolge al CIPR di Pescara esordendo: "Le mie relazioni sono un disastro, i partner si somigliano tutti, mi sembra di ripercorrere la vita di coppia dei miei genitori!". La sua frustrazione non nasce oggi, ma è l'eco di un trauma relazionale infantile. Cresciuta con un modello di coppia disfunzionale, ha interiorizzato un copione che la porta a scegliere inconsciamente partner emotivamente distanti, riattivando le antiche ferite di non essere vista e amata. Il suo eterofatalismo è la disperazione della bambina che non ha mai ricevuto la sicurezza di cui aveva bisogno.

 

Mario e la Fuga dall'Intimità

Mario, 40 anni, arriva in terapia dopo l'ennesima relazione fallita. Si descrive come un uomo che desidera l'amore ma che, non appena un legame si approfondisce, viene sopraffatto dall'ansia e si ritira, sabotando il rapporto. Per Mario, l'intimità è inconsciamente associata a un pericolo di perdita di sé, forse a causa di una figura di attaccamento vissuta come intrusiva. Il suo sistema di PAURA si iper-attiva, impedendogli di vivere la connessione. Il lavoro al CIPR, anche attraverso tecniche come il biofeedback, lo aiuta a regolare questa iper-attivazione fisiologica, permettendogli di tollerare l'intimità senza sentirsi minacciato e di attivare finalmente i suoi sistemi di CURA.

 

Conclusione

L'eterofatalismo, quindi, è spesso un sintomo, non la malattia. La vera sofferenza risiede negli schemi traumatici che ci spingono a rivivere all'infinito dinamiche dolorose. Riconoscerlo è il primo passo per spezzare il ciclo.

 

Se ti sei riconosciuto in queste dinamiche, o nelle esperienze di Anna e Mario, e senti che schemi relazionali complessi hanno profondamente influenzato la tua vita, non sei solo. Il Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) offre un approccio specialistico per affrontare i traumi relazionali e supportare la guarigione. I nostri professionisti a Pescara e Roma sono pronti ad accoglierti con percorsi terapeutici personalizzati per aiutarti a ritrovare equilibrio e benessere.

Per maggiori informazioni o per prenotare un colloquio:

Email: aipcitalia@gmail.com

Sito di riferimento: www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it

Telefono WhatsApp: 3924401930

Intraprendere un percorso di cambiamento e crescita è possibile. Siamo qui per te.

 

Bibliografia dell'articolo di riferimento

Titolo Originale: The Trouble With Wanting Men, Autore: Jean Garnett, Testata: The Cut (New York Magazine).

 

Se preferisci vedere ed ascoltare il reel parlato, clicca sotto.

 

Benessere e Crescita con Esperti Psicoterapeuti

aipcitalia@mail.com

392 440 1930

Via Giorgio Baglivi, 6, 00161 Roma RM, Italia

©