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Il termine "Notriphobia", coniato per descrivere la paura intensa e l'ansia derivante dalla prospettiva di non poter intraprendere un viaggio precedentemente pianificato, non è ancora un costrutto psicologico formalmente riconosciuto nei manuali diagnostici. Tuttavia, l'esperienza emotiva che descrive è sempre più rilevante, specialmente all'interno della Generazione Z. Questa fascia demografica, cresciuta in un mondo globalizzato e interconnesso, attribuisce spesso un valore significativo alle esperienze di viaggio come elementi centrali della propria identità , crescita personale e interazione sociale.
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Da un punto di vista psicologico, la notriphobia può essere analizzata attraverso diverse lenti teoriche. La teoria dell'attaccamento (Bowlby, 1969) suggerisce come le aspettative e i legami emotivi creati attorno a un evento futuro, come un viaggio, possano generare ansia significativa in caso di potenziale perdita. Il viaggio programmato può rappresentare un "oggetto di attaccamento" secondario, carico di significati affettivi legati all'anticipazione, alla libertà e alla novità . La sua cancellazione innesca sentimenti di frustrazione, delusione e perdita di controllo.
La teoria dell'aspettativa-valore (Vroom, 1964) evidenzia come la motivazione a perseguire un obiettivo sia influenzata sia dal valore attribuito all'obiettivo stesso sia dall'aspettativa di poterlo raggiungere. Per la Generazione Z, spesso caratterizzata da una forte enfasi sull'esperienza e sulla scoperta, il viaggio può assumere un valore intrinseco elevato. La minaccia di non poterlo realizzare mina l'aspettativa di soddisfazione e può generare una reazione emotiva intensa.
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Perché la Notriphobia potrebbe colpire maggiormente la Generazione Z? Diverse ragioni possono concorrere:
Cultura dell'esperienza e dei social media: La Generazione Z è immersa in una cultura che celebra le esperienze, spesso documentate e condivise sui social media. I viaggi rappresentano contenuti preziosi per la costruzione dell'identità online e per il mantenimento di connessioni sociali. La cancellazione di un viaggio può significare la perdita di un'opportunità di "capitale sociale" e di validazione online (Turkle, 2011).
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Senso di controllo e pianificazione: Cresciuti in un'epoca di relativa stabilità e con accesso a strumenti di pianificazione dettagliati (app di viaggio, itinerari personalizzati), i membri della Generazione Z potrebbero sviluppare un forte senso di controllo sui propri progetti. L'impossibilità di realizzare un piano accuratamente elaborato può generare un senso di frustrazione e impotenza maggiore rispetto a generazioni meno abituate a tale livello di controllo.
Importanza dell'indipendenza e dell'autonomia: Il viaggio, soprattutto se intrapreso in autonomia, è spesso percepito dalla Generazione Z come un simbolo di indipendenza e di passaggio all'età adulta. La sua cancellazione può essere vissuta come una regressione o una limitazione della propria libertà .
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Impatto di eventi globali: La pandemia di COVID-19 ha rappresentato un'esperienza collettiva di cancellazioni di viaggi e restrizioni alla mobilità , con un impatto significativo sulla salute mentale, in particolare sui giovani (Loades et al., 2020). Questa esperienza potrebbe aver acuito la consapevolezza della precarietà dei piani di viaggio e generato una maggiore ansia legata alla loro potenziale interruzione.
Ansia da "Fear Of Missing Out" (FOMO): La costante esposizione alle esperienze di viaggio altrui sui social media può alimentare un senso di FOMO nella Generazione Z. La prospettiva di non poter partecipare a un'esperienza desiderata e potenzialmente condivisa online può intensificare l'ansia legata alla cancellazione del proprio viaggio.
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In conclusione, la "Notriphobia", sebbene non ancora concettualizzata formalmente, rappresenta una reazione emotiva significativa, potenzialmente amplificata nella Generazione Z a causa della loro relazione con le esperienze, la tecnologia e il contesto socio-culturale in cui sono cresciuti. Ulteriori ricerche qualitative e quantitative potrebbero contribuire a definire meglio questa esperienza e a comprendere appieno le sue implicazioni psicologiche.
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Storia 1: L'impossibilità economica come barriera al sogno di viaggio
La storia di Sofia ci porta a riflettere su come la mancanza di disponibilità economica possa erigere un vero e proprio muro invisibile di fronte al desiderio di esplorare il mondo. Non si tratta solo di non potersi permettere un lusso, ma di sperimentare una profonda frustrazione nel vedere opportunità di crescita personale e scoperta costantemente fuori portata. L'invidia verso chi realizza quei sogni si mescola a un sentimento di impotenza, quasi come se un aspetto fondamentale della propria identità e aspirazione fosse irrimediabilmente bloccato. La pianificazione, che dovrebbe essere fonte di gioia e anticipazione, si trasforma in un doloroso promemoria di ciò che non si può avere, lasciando un amaro senso di esclusione e, in qualche modo, di inadeguatezza. Il sogno di viaggiare, da motore motivazionale, rischia di diventare una fonte di sofferenza.
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Storia 2: Il trauma emotivo dell'annullamento di un viaggio atteso
La vicenda di Marco illustra il significativo impatto emotivo che può derivare dalla cancellazione di un viaggio lungamente pianificato e desiderato. Non è semplicemente la perdita di una vacanza, ma la brusca interruzione di un progetto carico di significato personale, spesso legato a momenti di transizione o a un bisogno di evasione e novità . L'iniziale incredulità si tramuta rapidamente in rabbia, un'emozione intensa rivolta verso ciò che ha causato la perdita. Subentra poi una profonda delusione, un senso di vuoto che annulla l'entusiasmo e le aspettative coltivate con cura. La frustrazione per l'impotenza di fronte a eventi esterni si somma alla sensazione che qualcosa di importante, un'opportunità di crescita e di esperienza, sia stata irrimediabilmente sottratta, lasciando un retrogusto amaro e un senso di incompiuto.
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Se ti sei ritrovato nelle emozioni intense di Sofia, combattuto tra il desiderio di esplorare e la barriera economica, o hai provato la profonda delusione e la frustrazione di Marco di fronte a un viaggio annullato, sappi che queste reazioni emotive sono comprensibili e possono avere un impatto significativo sul tuo benessere. L'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC) offre un supporto professionale per aiutarti a comprendere e gestire questi sentimenti.
Che si tratti di esplorare strategie per affrontare la frustrazione legata a obiettivi di viaggio irraggiungibili o di elaborare la delusione e l'ansia derivanti da piani interrotti, i nostri esperti possono fornirti gli strumenti e le prospettive necessarie per ritrovare un equilibrio emotivo e affrontare il futuro con maggiore serenità .
Non lasciare che queste emozioni ti sopraffacciano: contattare l'AIPC è un passo concreto verso il tuo benessere psicologico.
Puoi contattare l'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC) ai seguenti recapiti:
- Numero di telefono e WhatsApp:Â 3924401930Â (dalle ore 12:00 alle ore 16:00, anche i festivi).
- Email:Â aipcitalia@gmail.com
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Riferimenti Bibliografici:
Bowlby, J. (1969). Attachment and loss, Vol. 1: Attachment. Attachment and Loss. New York: Basic Books.
Loades, M. E., Redman, S., Harris, L., Banerjee, S., Braithwaite Vanezis, P., Choonara, I., ... & Crawley, E. (2020). Impact of COVID-19 pandemic on child and adolescent mental health: a systematic review. JAMA pediatrics, 174(12), 1217-1224.
Turkle, S. (2011). Alone together: Why we expect more from technology and less from each other. Basic Books.
Vroom, V. H. (1964). Work and motivation. Wiley.
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