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Quando una persona afferma di provare dei sentimenti, come si concilia questa affermazione con la capacità di gestire un'assenza prolungata, di circa un mese? Forse, al posto di un puro sentimento affettivo, ciò che guida la gestione di tale distanza è un ri-sentimento: un serbatoio di emozioni complesse come il desiderio di controllo, la frustrazione accumulata o un rancore latente. In quest'ottica, la prolungata assenza non sarebbe una prova di affetto sopito, bensì una manifestazione di dinamiche di potere o di un disagio non risolto, rendendo sentimento e ri-sentimento forze apparentemente inconciliabili in questa situazione.
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In sintesi, la lunga assenza, in presenza di dichiarazioni di affetto, solleva il dubbio che alla base non ci sia un sentimento genuino, ma piuttosto un "ri-sentimento" che si manifesta attraverso la gestione della distanza/assenza.
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L'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia, in prestigiosa collaborazione con la Questura di Roma, è entusiasta di annunciare il SOLD OUT dell'evento formativo di cruciale importanza: "Psicotraumatologia Relazionale e Violenza Domestica: Un Approccio Scientifico per la Prevenzione e il Contrasto"!
L'eccezionale adesione per questa iniziativa, che si terrà il 15 maggio 2025, dalle ore 09:00 alle ore 13:00 circa, presso la prestigiosa Aula A. COCOLA della Questura di Roma, sottolinea l'urgente necessità e il forte interesse verso un approccio scientifico e sinergico per affrontare queste delicate tematiche. Siamo davvero lieti del vostro straordinario riscontro!
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Marco
Marco e Giulia si frequentano da qualche mese. Lui si dichiara molto preso, parla di un futuro insieme. Tuttavia, quando Giulia parte per un viaggio di lavoro di tre settimane, Marco si fa sentire sporadicamente, con messaggi brevi e distaccati. Alle domande di Giulia sulla sua mancanza, risponde con un vago: "Ho i miei impegni, sai come sono fatto". Al ritorno di Giulia, Marco si mostra affettuoso come se nulla fosse, quasi a voler riprendere il controllo della situazione.
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"Mi manchi, certo, ma devo concentrarmi su quello che ho da fare." (Minimizzando l'importanza dell'assenza sull'emotività ).
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 "Quando tornerai, recupereremo tutto il tempo perso." (Posticipando il confronto e mantenendo il potere di "riprendere" la relazione a suo piacimento).
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(In risposta a un tentativo di Giulia di approfondire) "Non fare drammi, sono solo un po' stressato." (Svalutando i sentimenti dell'altra e chiudendo la comunicazione).
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Elena
Elena è legata a Luca da anni, una relazione con alti e bassi. Quando Luca si allontana per un progetto all'estero per oltre venti giorni, Elena, pur dicendo alle amiche di soffrire la sua mancanza, non lo cerca attivamente. Risponde ai suoi messaggi con ritardo e in modo laconico. Al suo ritorno, Elena appare quasi indifferente, come se l'assenza avesse creato un distacco interiore.
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 "Mi manca, è ovvio, ma cosa posso farci? È una sua scelta." (Rassegnazione che cela forse un risentimento).
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 "Ho imparato a cavarmela da sola in questo periodo." (Affermazione di autonomia che sottintende una chiusura emotiva).
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 (Quando Luca accenna alla distanza) "Immagino tu sia stato molto impegnato." (Frase apparentemente neutra, ma che evita un confronto diretto sui sentimenti).
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Conclusione
In entrambi i casi, le lunghe assenze, pur accompagnate da dichiarazioni di affetto, sembrano rivelare dinamiche sottostanti di potere, risentimento o una gestione emotiva complessa. Le frasi evidenziano come le parole possano talvolta mascherare sentimenti più ambivalenti e come la distanza possa essere gestita in modi che mettono in discussione la genuinità del "sentimento" dichiarato, suggerendo la prevalenza di un "ri-sentimento" non espresso.
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Se ti riconosci nelle dinamiche complesse di Marco e Giulia, o nelle reazioni di Elena durante una prolungata assenza, e le dichiarazioni affettive del tuo partner ti lasciano dubbi sulla reale natura dei suoi sentimenti, l'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia può offrirti un ascolto e un supporto professionale. Non esitare a contattarci per comprendere meglio le dinamiche relazionali e il peso delle emozioni non espresse.
Puoi contattare l'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC) ai seguenti recapiti:
- Numero di telefono e WhatsApp:Â 3924401930Â (dalle ore 12:00 alle ore 16:00, anche i festivi).
- Email:Â aipcitalia@gmail.com
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