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L'omicidio come narrazione estrema del trauma relazionale: un approccio integrato

02/04/2025 10:08

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L'omicidio come narrazione estrema del trauma relazionale: un approccio integrato

Il trauma relazionale, una ferita profonda inflitta attraverso relazioni interpersonali dannose, si manifesta in molteplici forme, dall'abuso alla violenza.

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Il trauma relazionale, una ferita profonda inflitta attraverso relazioni interpersonali dannose, si manifesta in molteplici forme, dall'abuso emotivo alla violenza fisica, culminando talvolta nell'omicidio. Comprendere la sua complessità richiede un approccio psicologico e scientifico integrato, che tenga conto sia dei dati empirici che delle narrazioni umane.

 

La natura del trauma relazionale e i suoi effetti

Il trauma relazionale si distingue dal trauma singolo per la sua natura ripetuta e prolungata, spesso inflitta da figure di attaccamento. Questo tipo di trauma mina il senso di sicurezza e fiducia, lasciando cicatrici profonde nell'individuo. Gli effetti psicologici includono disturbi dell'attaccamento (Bowlby, 1969, 1988), disturbo post-traumatico da stress (PTSD) complesso (Herman, 1992), dissociazione (van der Hart, Nijenhuis, & Steele, 2006) e difficoltà nella regolazione emotiva (Linehan, 1993). A livello neurologico, si osservano alterazioni nella struttura e funzione cerebrale (Schore, 2003) e deregolazione del sistema nervoso autonomo (Porges, 2011).

 

Sei intrappolato in un ciclo di violenza o senti che la tua sicurezza è a rischio? Non sei solo. L'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC) è qui per offrirti un supporto concreto e professionale.

Il nostro Sportello di Ascolto è un luogo sicuro dove puoi trovare comprensione e aiuto per affrontare i traumi relazionali e le dinamiche violente. I nostri esperti sono pronti ad ascoltarti senza giudizio e a fornirti gli strumenti per riprendere il controllo della tua vita. Non aspettare che la situazione peggiori. 

Chiama ora il 392 4440 1930, attivo anche su WhatsApp, tutti i giorni dalle 11:00 alle 16:00. La tua sicurezza e il tuo benessere sono la nostra priorità.

 

L'omicidio come narrazione di un trauma subito

L'omicidio, in alcuni casi, può essere interpretato come l'atto finale e più devastante di una lunga storia di trauma relazionale. In queste situazioni, l'aggressore, spesso segnato da esperienze traumatiche precoci e prolungate, agisce come se stesse mettendo in scena un copione interiore, una narrazione distorta e violenta del proprio dolore. I meccanismi psicologici coinvolti includono l'identificazione con l'aggressore, la dissociazione, la rabbia e la vendetta, e la ripetizione del trauma.

 

Il ruolo dell'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (2001) e del Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (2024)

L'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC) e il Centro Italiano di Psicotraumatologia Relazionale (CIPR) svolgono un ruolo fondamentale nella comprensione e nel trattamento del trauma relazionale, attraverso la ricerca, la formazione, l'intervento clinico e la prevenzione. Le ricerche effettuate dall'AIPC, con i dati raccolti dal CIPR, hanno evidenziato una correlazione tra traumi infantili e violenza in età adulta, disturbi dell'attaccamento e comportamenti aggressivi, e dissociazione e omicidio.

 

Biofeedback e valutazione del rischio

L'integrazione del biofeedback nella valutazione e nel trattamento del rischio di passaggio all'atto in individui con disregolazione affettiva ed emotiva e iper/ipoattivazione del sistema nervoso autonomo rappresenta un'area di crescente interesse. Il biofeedback offre la possibilità di monitorare in tempo reale le risposte fisiologiche associate alle emozioni, aumentando la consapevolezza e sviluppando l'autoregolazione. Può anche aiutare a riequilibrare il sistema nervoso autonomo e migliorare la resilienza.

 

Implicazioni per la pratica clinica e forense

La comprensione del legame tra trauma relazionale e omicidio ha importanti implicazioni per la pratica clinica e forense. La valutazione del rischio deve includere la storia traumatica dell'individuo, l'intervento terapeutico deve mirare a elaborare il trauma e a sviluppare strategie di regolazione emotiva, e la giustizia riparativa può offrire uno spazio per la vittima e l'autore di elaborare il trauma e riparare il danno causato.

 

CAMPAGNA AIPC MAGGIO 2025 "LA SCIENZA DELLE RELAZIONI"

Nel mese di maggio 2025, l'AIPC lancia la campagna "la scienza delle relazioni" per sensibilizzare sui traumi relazionali, con focus su polizia e carabinieri. l'obiettivo è promuovere un approccio scientifico integrato per la valutazione e il trattamento dei traumi. L'AIPC offre supporto psicologico e formazione specializzata, in particolare per le forze dell'ordine e figure legali.  

Si cercano sponsor e donazioni per ampliare i servizi, inclusi quelli gratuiti. il calendario degli eventi sarà disponibile dal 15 aprile 2025 sul sito www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it.

Per informazioni e prenotazioni, contattare il numero 3924402930 o aipcitalia@gmail.com. unisciti alla campagna per costruire relazioni sane.

 

La spirale di violenza domestica

Vittima: Anna, una donna di 38 anni, viveva in una relazione caratterizzata da abusi psicologici e fisici da oltre un decennio. Il suo partner, Marco, era cresciuto in un ambiente familiare violento, interiorizzando modelli di comportamento aggressivo.

Dinamica: Marco esercitava un controllo costante su Anna, isolandola dalla famiglia e dagli amici. Le umiliazioni e le percosse erano diventate una routine, intervallate da brevi periodi di apparente calma. Anna, terrorizzata e priva di risorse, non aveva mai denunciato.

Esito: In un momento di rabbia incontrollabile, Marco ha ucciso Anna. L'omicidio è stato l'atto finale di una lunga spirale di violenza, in cui l'aggressore replicava il trauma subito nella sua infanzia.

Queste narrazioni, pur nella loro tragicità, offrono uno spaccato della realtà della violenza in Italia, evidenziando la necessità di un approccio integrato che consideri la storia traumatica degli individui coinvolti.

 

Riferimenti bibliografici

Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia.  www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it

Bowlby, J. (1969). Attachment and loss: Vol. 1. Attachment. New York: Basic Books.

Bowlby, J. (1988). A secure base: Parent-child attachment and healthy human development. New York: Basic Books.  

Calzone T., Lattanzi M., (2025) Risonanza Traumatica Interpersonale. AIPC.

Herman, J. L. (1992). Trauma and recovery. New York: Basic Books.

Linehan, M. M. (1993). Cognitive-behavioral treatment of borderline personality disorder. New York: Guilford Press.  

Porges, S. W. (2011). The polyvagal theory: Neurophysiological foundations of emotions, attachment, communication, and self-regulation. New York: W.W. Norton & Company.  

Schore, A. N. (2003). Affect regulation and the repair of the self. New York: W.W. Norton & Company.

Van der Hart, O., Nijenhuis, E. R., & Steele, K. (2006). The haunted self: Structural dissociation and the treatment of chronic traumatization. New York: W.W. Norton & Company.  

 

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