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Introduzione
La ricerca contemporanea sta sempre più evidenziando come le esperienze traumatiche e stressanti vissute dai genitori possano plasmare la salute e il benessere delle generazioni successive, un fenomeno noto come trasmissione intergenerazionale del trauma. Questo processo implica che eventi avversi come guerre, carestie o violenze, lascino un'impronta biologica sui discendenti attraverso modificazioni epigenetiche, in particolare la metilazione del DNA (DNAm).
Questo studio esplora la trasmissione epigenetica del trauma relazionale in una popolazione di rifugiati siriani, valutando gli effetti della guerra su tre generazioni. L'obiettivo è comprendere come l'esposizione al trauma in diverse fasi della vita (germinale, prenatale e diretta) possa alterare la metilazione del DNA e se queste modificazioni siano trasmissibili intergenerazionalmente, contribuendo potenzialmente a pattern di disregolazione emotiva e difficoltà nelle relazioni e nel coping.
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Metodologia dello studio
Per indagare queste dinamiche, i ricercatori hanno condotto uno studio su 131 partecipanti appartenenti a 48 famiglie siriane, suddivise in tre gruppi distinti, considerando l'esposizione al trauma relazionale:
Gruppo del 1980: Famiglie in cui le nonne erano incinte durante il massacro della città di Hama, un evento di estrema violenza relazionale. Questo implica che le loro figlie (generazione F2) sono state esposte al trauma prenatalmente, e i loro nipoti (F3) germinalmente, poiché i gameti della generazione successiva si stavano già formando, potenzialmente influenzando lo sviluppo di pattern relazionali futuri.
Gruppo del 2011: Include madri che erano incinte durante la guerra civile siriana. In questo caso, il loro feto è stato esposto al trauma relazionale prenatale, mentre i figli più grandi (generazione F3) hanno vissuto un'esposizione diretta alla guerra, sperimentando potenzialmente disregolazione emotiva e difficoltà di coping.
Gruppo di controllo: Costituito da famiglie siriane che risiedevano in Giordania prima del 1980 e che non hanno avuto esperienze dirette di guerra o traumi relazionali significativi.
I campioni biologici sono stati raccolti tramite tamponi buccali, e la metilazione del DNA è stata analizzata utilizzando la tecnologia Illumina EPIC BeadChip, che permette di esaminare più di 850.000 siti CpG nel genoma umano, al fine di identificare firme epigenetiche associate all'esposizione intergenerazionale al trauma.
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Principali risultati dello studio
Identificazione di firme epigenetiche associate al trauma relazionale: L'analisi dei campioni ha rivelato 35 siti di metilazione differenziale (DMP) associati all'esposizione al trauma:
14 DMP erano legati all'esposizione germinale, cioè presenti nei nipoti di donne che avevano vissuto il trauma in gravidanza, suggerendo un impatto transgenerazionale sulle capacità di regolazione emotiva e sulle dinamiche relazionali.
21 DMP erano associati all'esposizione diretta al trauma, ovvero presenti nei soggetti che avevano vissuto la guerra in prima persona, potenzialmente contribuendo a disregolazione emotiva e strategie di coping disfunzionali.
Non sono state trovate DMP significative nell'esposizione prenatale, ma molti dei siti identificati mostravano una risposta epigenetica simile in tutte le generazioni, suggerendo un meccanismo comune di trasmissione del trauma relazionale. Un aspetto interessante è che 32 su 35 DMP mostravano la stessa direzione nei cambiamenti di metilazione, indipendentemente dal tipo di esposizione al trauma. Questo indica la presenza di una firma epigenetica comune al trauma, capace di persistere attraverso più generazioni e influenzare le dinamiche relazionali e la regolazione emotiva.
Relazione tra metilazione del DNA e geni coinvolti nella risposta al trauma:Â
Alcuni dei siti di metilazione alterati erano situati in prossimità di geni coinvolti nella regolazione dello stress e della risposta cellulare, potenzialmente influenzando la capacità di gestire lo stress e le relazioni.
Accelerazione epigenetica dell'età :Â
Un altro dato rilevante emerso dallo studio riguarda l'accelerazione dell'età epigenetica nei bambini esposti prenatalmente al trauma relazionale. Questo suggerisce che il trauma materno ha un impatto duraturo sullo sviluppo biologico del feto, potenzialmente aumentando il rischio di problemi di salute mentale e difficoltà relazionali in età adulta.
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Discussione e implicazioni dello studio
I risultati ottenuti confermano l'ipotesi della trasmissione epigenetica del trauma, evidenziando come l'esperienza della guerra possa alterare la regolazione genica non solo negli individui direttamente colpiti, ma anche nei loro discendenti, contribuendo a cicli intergenerazionali di disregolazione emotiva e difficoltà relazionali. Questo conferma il fatto che l'epigenetica può essere un meccanismo attraverso cui il trauma si può ereditare, spiegando come delle popolazioni esposte ad eventi estremi mostrano conseguenze sia psicologiche che fisiche anche per più generazioni. Risulta, dunque, necessario sviluppare interventi mirati per le popolazioni a rischio (rifugiati, vittime di violenza) per prevenire i futuri effetti negativi sulla salute mentale e sulle capacità relazionali, tenendo conto dei principi dell'AIPC e delle riflessioni di autori come Calzone e Lattanzi.
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Conclusioni e prospettive future
Lo studio rappresenta uno dei primi esempi di indagine epigenetica su tre generazioni umane esposte a un conflitto bellico. I dati suggeriscono che la violenza può lasciare un'impronta biologica duratura, influenzando la regolazione genica per più generazioni e potenzialmente contribuendo a pattern di disregolazione emotiva e difficoltà relazionali. Un punto critico della ricerca risulta essere il campione relativamente piccolo, oltre al fatto che sono stati analizzati solo campioni di cellule buccali, non tutti i cambiamenti epigenetici potrebbero essere stati rilevati. Inoltre, non è chiaro se queste modificazioni abbiano un impatto diretto sulla salute o siano biomarcatori di esposizione. Ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno i meccanismi attraverso cui il trauma intergenerazionale influenza lo sviluppo psicologico e relazionale e per sviluppare interventi efficaci.
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Riferimenti bibliografici
Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia. www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it
Calzone, Lattanzi, (2025) Risonanza Traumatica Interpersonale. AIPC.
Mulligan, CJ, Quinn, EB, Hamadmad, D. et al. Segnature epigenetiche dell'esposizione intergenerazionale alla violenza in tre generazioni di rifugiati siriani. Sci Rep 15 , 5945 (2025). https://doi.org/10.1038/s41598-025-89818-z
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