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L'uccisione di animali domestici, una manifestazione particolarmente crudele e significativa dei delitti famil

25/04/2025 08:47

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L'uccisione di animali domestici, una manifestazione particolarmente crudele e significativa dei delitti familiari.

L'uccisione e la violenza verso gli animali domestici irrompono con forza nel già allarmante panorama dei delitti familiari.

Se ti sei perso alcuni articoli, puoi cliccare sulle parole chiave che trovi sotto il titolo di ogni articolo. Clicca sulla parola che rappresenta il tema che vorresti approfondire. Ricorda che siamo a tua disposizione per qualsiasi informazione.

 

L'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC), fondata a Roma nel 2001, attraverso il suo Osservatorio Nazionale sui Delitti Familiari attivo dal 2013, svolge un'importante attività di raccolta e analisi dei dati relativi ai delitti che avvengono in ambito familiare in Italia.

 

Per quanto riguarda i dati del primo trimestre del 2025, l'Osservatorio ha rilevato che la fascia d'età più colpita tra le vittime è quella tra i 36 e i 53 anni (33,4% dei casi), con una prevalenza di vittime di sesso maschile (61,5%). La maggior parte degli eventi si concentra nel Sud e nelle Isole (41,6%). Tra gli autori, la fascia d'età prevalente è anch'essa 36-53 anni (29% dei casi), con una netta maggioranza di autori di sesso maschile (76,9%), e una distribuzione geografica simile a quella delle vittime, con una prevalenza nel Sud e nelle Isole (41,6%). Negli omicidi familiari, le vittime di sesso maschile rappresentano il 55,2% dei casi e l'arma più utilizzata risulta essere l'arma da taglio (44,8%).

 

L'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia, in collaborazione con la Questura di Roma, è lieta di invitarti all'evento formativo "Psicotraumatologia Relazionale e Violenza Domestica: Un Approccio Scientifico per la Prevenzione e il Contrasto", che si terrà il 15 maggio 2025, dalle ore 09:00 alle ore 13:00 circa, presso l'Aula A. COCOLA della Questura di Roma.

Posti limitati. Al termine dell'evento, verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

Non perdere questa opportunità di formazione e crescita professionale! Ultimi posti disponibili!

Per iscriverti clicca sul link: https://www.associazioneitalianadipsicologiaecriminologia.it/eventi

 

L'uccisione e la violenza verso gli animali domestici irrompono con forza nel già allarmante panorama dei delitti familiari, assumendo un significato particolarmente odioso e rivelatore. Sebbene le statistiche dell'Osservatorio Nazionale sui Delitti Familiari si concentrino primariamente sulle vittime umane, i recenti episodi di violenza letale contro animali domestici, come il cane impiccato per vendetta a Trento e quello ucciso con una balestra nel Savonese, evidenziano una dinamica perversa e inquietante che non può essere ignorata.

 

L'uccisione di un animale domestico in un contesto familiare non è semplicemente un atto di crudeltà verso una creatura indifesa; essa si configura spesso come una forma vigliacca e profondamente dolorosa per perpetrare un delitto familiare "per interposta persona". In questi casi, l'animale diviene un mero strumento di ritorsione, un mezzo per infliggere sofferenza psicologica ai membri della famiglia, colpendo i loro affetti più intimi e vulnerabili.

 

Consideriamo il caso del cane impiccato per "vendetta trasversale" in una disputa tra fratelli. L'animale, Cindy, sottratta al suo proprietario e uccisa brutalmente, diviene il bersaglio di una rabbia e di un rancore che non possono essere espressi direttamente verso la persona designata. L'atto di uccidere l'animale amato si carica di un significato simbolico potente: è un modo per ferire l'altro nel profondo, per annientare un legame affettivo e per comunicare una minaccia violenta e inequivocabile.

 

Allo stesso modo, l'uccisione del cane con la balestra, sebbene in questo caso non sia esplicitamente collegata a una dinamica familiare, rimanda a una brutalità gratuita che può sottendere dinamiche di potere e controllo distorte, elementi spesso presenti anche in contesti di violenza domestica.

 

Se hai vissuto o sei a conoscenza di casi in cui la violenza domestica si è manifestata anche attraverso l'uccisione o il maltrattamento di animali domestici, sappi che non sei solo e che la tua testimonianza può fare la differenza. L'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC), con il suo Osservatorio Nazionale sui Delitti Familiari, è impegnata a comprendere appieno la complessità di queste dinamiche, dove la crudeltà verso gli animali può essere un segnale allarmante di abusi più ampi. Contattare l'AIPC può offrire un supporto prezioso e contribuire a far luce su queste forme di violenza, aiutando a proteggere altre vittime e a promuovere una maggiore consapevolezza. Non esitare a farti sentire.

Puoi contattare l'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC) ai seguenti recapiti:

  • Numero di telefono e WhatsApp: 3924401930 (dalle ore 12:00 alle ore 16:00, anche i festivi).
  • Email: aipcitalia@gmail.com

 

È cruciale che l'analisi psicocriminologica dei delitti familiari inizi a considerare con maggiore attenzione questi episodi di violenza sugli animali domestici. Essi possono rappresentare segnali precoci di escalation della violenza all'interno del nucleo familiare, indicatori di una psicopatia emergente o di una volontà di infliggere sofferenza psicologica che potrebbe in futuro riversarsi su altri membri della famiglia.

 

La crescente sensibilità della giurisprudenza verso la tutela degli animali, testimoniata dalle recenti condanne, è un passo importante. Tuttavia, è fondamentale integrare questa consapevolezza all'interno di un'analisi più ampia dei delitti familiari, comprendendo come la violenza sugli animali possa essere un tassello inquietante nel mosaico della violenza domestica, una spia di dinamiche relazionali patologiche e un preludio a gesti ancora più gravi. Ignorare questi episodi significa sottovalutare una forma di violenza subdola e carica di significato, perdendo potenziali segnali d'allarme per la prevenzione di crimini familiari ancora più efferati.

 

 

 

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