L'esperienza di essere genitore è intrinsecamente intrisa di affetto e speranza per il proprio figlio. Tuttavia, in alcune dinamiche, questo amore può sfociare in una percezione distorta della prole, elevandola a uno status di "specialità unica" che, pur nascendo da un desiderio di protezione e valorizzazione, può celare insidie psicologiche sia per il genitore che per il figlio.Â
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La serie televisiva "Il Giardiniere" offre uno spaccato, seppur romanzato, di queste dinamiche, in particolare nel rapporto tra una madre e suo figlio, la cui "unicità " viene costantemente enfatizzata e protetta dal mondo esterno.
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Da una prospettiva psicologica, questo comportamento materno può essere interpretato attraverso la lente del narcisismo genitoriale. Secondo Kernberg (1975), il narcisismo patologico si caratterizza per un senso grandioso del sé, un bisogno eccessivo di ammirazione e una mancanza di empatia.Â
Sebbene non necessariamente patologico, un genitore con tendenze narcisistiche può proiettare sul figlio un'immagine idealizzata, vedendolo come un'estensione del proprio sé e investendolo di aspettative irrealistiche. Questa "specialità unica" attribuita al figlio diventa un riflesso della grandiosità del genitore, alimentando un bisogno di validazione indiretta.
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Bowlby (1969) nella sua teoria dell'attaccamento sottolinea l'importanza di una base sicura fornita dal caregiver per lo sviluppo sano del bambino. Un ambiente eccessivamente protettivo e focalizzato sulla "specialità " del figlio può paradossalmente minare questa sicurezza. Il bambino potrebbe interiorizzare l'idea di essere fragile e inadeguato ad affrontare le sfide del mondo, sviluppando un attaccamento ansioso-ambivalente (Ainsworth et al., 1978) a causa dell'incoerenza tra l'immagine idealizzata proiettata e la realtà delle proprie capacità .
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Invito all'Evento formativo gratuito "Psicotraumatologia Relazionale e Violenza Domestica: Un Approccio Scientifico per la Prevenzione e il Contrasto"
L'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia, in collaborazione con la Questura di Roma, è lieta di invitarti all'evento formativo "Psicotraumatologia Relazionale e Violenza Domestica: Un Approccio Scientifico per la Prevenzione e il Contrasto", che si terrà il 15 maggio 2025, dalle ore 09:00 alle ore 13:00 circa, presso l'Aula A. COCOLA della Questura di Roma.
Sei interessato/a ad approfondire le tematiche della psicotraumatologia relazionale e della violenza domestica? Questo evento formativo offre un'occasione unica per:
- Acquisire conoscenze scientifiche aggiornate sulla psicotraumatologia relazionale e sulla violenza domestica.
- Comprendere le dinamiche psicologiche e sociali alla base di questi fenomeni.
- Esplorare approcci efficaci per la prevenzione e il contrasto della violenza domestica.
- Confrontarsi con esperti del settore e condividere esperienze.
L'evento è rivolto a professionisti del settore, operatori sociali, forze dell'ordine, psicologi, educatori e a tutti coloro che sono interessati ad approfondire queste tematiche.
Posti limitati.
Al termine dell'evento, verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
Non perdere questa opportunità di formazione e crescita professionale!
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Dal punto di vista neuroscientifico, la costante iper-attenzione e l'isolamento sperimentato dal figlio "speciale" possono influenzare lo sviluppo delle funzioni esecutive localizzate nella corteccia prefrontale (Diamond, 2013). Queste funzioni, cruciali per la pianificazione, l'organizzazione, la flessibilità cognitiva e l'autoregolazione emotiva, si sviluppano attraverso l'interazione con l'ambiente e la risoluzione di problemi. Un ambiente eccessivamente controllato e privo di sfide adeguate può ostacolare la piena maturazione di queste capacità , rendendo il figlio meno resiliente e adattabile.
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Storia Ispirata a "Il Giardiniere":
Elena, una donna di mezza età elegante e riservata, vedeva suo figlio Marco come un essere eccezionale, un "fiore raro" destinato a una grandezza unica. Cresciuto in un ambiente ovattato, protetto da ogni possibile frustrazione o confronto con i coetanei, Marco aveva interiorizzato l'idea della sua intrinseca superiorità , alimentata costantemente dalle lodi incondizionate di sua madre. Elena filtrava meticolosamente le sue interazioni sociali, scegliendo solo ambienti che, a suo dire, fossero "degni" del suo talento artistico precoce. Ogni piccolo successo veniva amplificato a dismisura, mentre ogni difficoltà veniva minimizzata o attribuita all'incomprensione altrui.
Con il passare degli anni, Marco, pur sviluppando indubbie abilità artistiche, faticava a gestire le critiche e le normali dinamiche competitive del mondo esterno. L'illusione di "specialità unica" coltivata da Elena lo aveva reso vulnerabile alla delusione e incapace di sviluppare una sana autostima basata su reali competenze e resilienza. Quando le sue opere iniziarono a ricevere valutazioni meno entusiastiche, Marco sperimentò un profondo senso di fallimento, non avendo mai sviluppato gli strumenti emotivi per affrontare l'imperfezione e la competizione. Elena, nel tentativo di proteggerlo dal "mondo crudele", aveva involontariamente minato la sua capacità di navigarlo.
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L'AIPC: Un Supporto per Comprendere e Superare le Dinamiche Relazionali Complesse
La storia di Elena e Marco ci mostra come le dinamiche familiari possano avere un impatto profondo sullo sviluppo individuale, portando a vulnerabilità e difficoltà nel gestire le sfide della vita. Se ti riconosci in queste dinamiche o desideri approfondire la comprensione di tali situazioni, l'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC) offre un supporto qualificato.
Cosa offre l'AIPC:
- Consulenza psicologica: Professionisti esperti in psicologia del trauma e dinamiche familiari sono a disposizione per offrire supporto e orientamento, aiutando a comprendere le radici delle difficoltà relazionali e a sviluppare strategie per superarle.
- Gruppi di sostegno: Spazi di condivisione e confronto per chi ha vissuto esperienze simili, dove sentirsi compresi e accolti, condividendo esperienze e trovando solidarietà .
- Formazione e informazione: Seminari, workshop e materiali informativi per approfondire la conoscenza delle tematiche trattate, fornendo strumenti utili per affrontare il dolore e costruire relazioni sane.
- Ricerca: L'AIPC promuove la ricerca scientifica nel campo della psicologia del trauma e delle dinamiche familiari, contribuendo a una maggiore comprensione di questi fenomeni e alla divulgazione di conoscenze scientifiche.
Perché contattare l'AIPC:
- Per ricevere un supporto professionale e qualificato nell'affrontare le difficoltà relazionali.
- Per condividere la propria esperienza e sentirsi compresi in un ambiente sicuro e accogliente.
- Per acquisire strumenti utili per affrontare il dolore e costruire relazioni sane e appaganti.
- Per contribuire alla ricerca e alla divulgazione di conoscenze scientifiche sulle dinamiche familiari complesse.
Se ti senti interpellato da queste tematiche, non esitare a contattare l'AIPC. Insieme, possiamo trasformare il dolore in un percorso di crescita e guarigione.
Puoi contattare l'Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia (AIPC) ai seguenti recapiti:
- Numero di telefono e WhatsApp: 3924401930
- Email: aipcitalia@gmail.comÂ
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Conclusioni
L'amore genitoriale è un motore fondamentale per lo sviluppo infantile, ma quando si trasforma in un'inflazione narcisistica della "specialità unica" del figlio, può generare conseguenze psicologiche negative. L'isolamento, la mancanza di sfide realistiche e l'interiorizzazione di un'immagine idealizzata possono ostacolare lo sviluppo di un sé autentico, resiliente e capace di affrontare le complessità della vita. Come suggeriscono le teorie dell'attaccamento e le evidenze neuroscientifiche sullo sviluppo delle funzioni esecutive, un ambiente equilibrato che offra sia supporto che sfide è cruciale per promuovere un benessere psicologico duraturo. La narrazione ispirata a "Il Giardiniere" ci ricorda, in modo emblematico, come l'illusione di una "specialità unica" non preparata al confronto con la realtà possa, paradossalmente, rendere il "fiore raro" più fragile e vulnerabile.
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Riferimenti Bibliografici:
AA.VV. (2007), La violenza come riconoscerla, prevenirla e gestirla, A.I.P.C. Editore – Roma. (esaurito);
AA.VV. (2009), Stalking, A.I.P.C. Editore – Roma (esaurito);
AA.VV. (2010), Violenza e Stalking: due facce della stessa medaglia, A.I.P.C. Editore – Roma. (esaurito);
AA.VV. (2011), Rifiuto tossico: stalker e trattamento, prigione o terapia? A.I.P.C. Editore – Roma. (esaurito);
AA.VV. (2012), Rischio morale: Amore un gioco pericoloso, A.I.P.C. Editore – Roma. (esaurito);
AA.VV. (2013), Stalking: Distacco, separazione e abbandono, A.I.P.C. Editore – Roma. (esaurito);
AA.VV. (2015), Il narcisismo perverso dalla famiglia alla coppia, A.I.P.C. Editore – Roma. (esaurito);
AA.VV. (2017), Verso un’eziologia delle relazioni violente. Uno studio clinico, psicodiagnostico e psicofisiologico.  A.I.P.C. Editore – Roma. (esaurito);
AA.VV. (2018), La violenza di genere che non degenera, A.I.P.C. Editore – Roma. (esaurito);
Ainsworth, M. D. S., Blehar, M. C., Waters, E., & Wall, S. (1978). Patterns of attachment: A psychological study of the strange situation. Lawrence Erlbaum Associates.
 Bowlby, J. (1969). Attachment and loss, Vol. 1: Attachment. Attachment and Loss. New York: Basic Books.
 Diamond, A. (2013). Executive functions. Annual review of psychology, 64, 135-168.
Kernberg, O. F. (1975). Borderline conditions and pathological narcissism. Jason Aronson.